giovedì 19 aprile 2012

una fotografia a metà

Ho visto una donna che camminava sotto la pioggia con una foglia in mano.
Ma la foglia l'ho notata solo dopo.
La prima cosa che mi ha colpito sono state le scarpe, delle converse che probabilmente avevano visto entrambe le guerre, che portava come fossero pantofole, da quanto ormai erano sformate.
Incurante delle pozzanghere e del torrente d'acqua che scendeva dal cielo camminava lentamente ma con passo costante, aveva una lunga borsa di pezza che portava a tracolla, tutta colorata, ma per il resto era blu, un bel blu. Quello dell'enorme tunica e dei larghi pantaloni che sembravano non avere nè un inizio nè una fine.
L'ombrello per quanto riusciva la proteggeva, ma mentre la superavo ho notato che teneva in mano una foglia verdissima, e sporgeva la mano oltre il riparo per far sì che rimanesse continuamente bagnata.
Avrei voluto girarmi per guardarla, o sorriderle, ma ho avuto per un attimo la paura di risultare invadente. Ho pensato che all'angolo mi sarei potuta fermare un momento facendo finta di orientarmi e l'avrei vista arrivare, ma quando mi sono voltata se n'era persa ogni traccia, ho ripercorso i miei passi a ritroso, controllato nei negozi e vicino all'edicola.
Non sono riuscita a vedere la faccia della donna che camminava con una foglia in mano.
Ora ho in testa una fotografia a metà.

giovedì 12 aprile 2012

bonsai

non riesco ad avere pazienza
le mie mani sudano al vento
quando perdo
tempo
quando perdo
tempo

-CC-

martedì 3 aprile 2012

il fine che non giustifica i mezzi

ci sono sere in cui capisci delle cose.
strano, non sono quasi mai giorni.
i giorni sono fatti per i processi lenti e sistematici; ma poi quando la mente si prepara a spegnersi arrivano le intuizioni. non è che siano sempre lampanti, ci vuole qualche attimo per accoglierle, nutrirle e assistere al loro sviluppo.
ma a un certo punto arrivano.
molte volte sono di poco conto, come l'aggancio mancante di una coreografia, ma altre.. altre ti investono con la loro ovvietà, e ti chiedi perchè ancora non c'eri arrivata, nonostante ci avessi ragionato su in passato innumerevoli volte.
probabilmente era giorno.

ci sono sere improvvisate senza neanche troppa convinzione, bagnate da un po' di rosso e ritmate dalla voce di qualcuno sul cui amore potrai sempre contare, in cui smetti di incolparti per i torti degli altri e allenti le bende sugli occhi quel tanto che basta per vedere che anche gli angeli mangiano fagioli.

- alle volte uno si crede incompleto, ed è soltanto giovane -