mercoledì 15 dicembre 2010

be.stupid.please

cosaveramenteimporta


credo che uno la vita se la modella addosso, se almeno un po' si vuole bene; credo che quelli che consumano fiato in lamentele ci abbiano rinunciato in partenza; credo che ad essersi testardamente fedeli si vinca mille volte

..è tutto più facile del previsto..

domenica 28 novembre 2010

.. sconfinata gratitudine ..


.. e poi mi fai sorridere quando ti senti in colpa, ma in realtà non dovresti, e quando invece ti distrai e non te ne rendi conto ..
.. quando sei trasparente, che alla sera ti si può leggere negli occhi la giornata ..
.. quando soffri, soffri immensamente, come io forse non sarò mai capace di fare ..
.. quando torno dal lavoro e ti trovo ad aspettarmi sotto casa, e non avevo più tue notizie da anni ..
.. quando accendi candele ai piedi del letto ..
.. e sei recidivo, e il muro ormai è scrostato da quante volte ci hai battuto la testa, ma non ti importa, perchè ti fa sentire vivo ..
.. ti illudi di essere cambiato, o diverso, maturo, o razionale, adulto ... dolcemente ti illudi ..
.. ti accontenti di poco, di molto poco, ma sorridi ..
.. vivi per il calcio, e non riuscirai mai a spiegarmi come sia possibile ..
.. e ti fai prendere in giro con tutta la cattiveria di cui sono capace, e poi passi al contrattacco ..
.. sai esattamente dove, e come toccarmi, e sai possedermi pienamente ..
.. parli parli parli, fiumi di belle parole, e basta ..
.. e poi sei sincero, perchè sai che con me puoi esserlo, fino alla fine ..
.. mi parli sempre di lei, sempre di una lei diversa, ogni volta più bella ..
.. mi fai proposte oscene, e subito dopo scoppi a ridere, ma vorresti restare serio ..
.. ami la matematica, quella che si studia alle elementari ..
.. sei galante, premuroso, hai un rispetto profondo per me, mi fai essere fiera ..
.. riesci a convincermi delle tue assurde idee, e mi fai scoprire stili di vita diversi, in cui mi ritrovo, in cui mai avrei pensato di ritrovarmi ..
.. vivi il sesso come la più stupenda delle poesie ..
.. lo vivi spiritualmente nel suo essere ragione di vita, e per questo lo vuoi condividere col mondo intero ..
.. e sei presuntuoso, saccente, non abbandoni mai le tue convinzioni, la tua pignoleria, niente e nessuno riesce a metterti in discussione ..
.. non mi hai mai delusa, a parte qualche volta ..
.. e hai un amico che è una delizia per le mie mani, per la mia bocca, per la mia anima ..
.. sei immensamente semplice, oppure straordinariamente complicato, questo ancora lo devo capire ..
.. ami fare promesse che mai riuscirai a mantenere, ma ti si illuminano gli occhi al solo pensiero ..
.. non sai cosa sia la prudenza, ma solo quando ti conviene ..
.. ti convinci che lei possa essere quella giusta, ma non ricordi più com'era la tua vita precedente ..
.. hai la pazienza di un santo ... forse sei un santo ..
.. non ti offendi se ti tratto male, capisci che non è il momento, e torni a rompermi più tardi ..
.. hai mani grandi e rassicuranti ..
.. e poi non sprechi tempo per lamentarti, ma per trovare i lati positivi di ogni esperienza ..
.. mi insegni la vita, quella semplice e profonda di chi sa amare ..
.. mi sostieni, e mi difendi, perchè in fondo sei come me ..
.. e poi arrivi al momento giusto, quando sei proprio quello di cui avevo bisogno, quando neanch'io ancora lo sapevo ..
.. mi fai male e mi tiri i capelli quando ti dimentichi che non sono un tuo amico maschio ..
.. non sai essere acido neanche volendo, e la tua pelle è pulita ..


.. sarai sempre e per sempre al mio fianco, perchè senza te non vivo, perchè senza me non vivi ..

mercoledì 17 novembre 2010

a proposito di ieri

gli estremismi.
non li condivido.
perchè è un po' come andare al cinema e chiedere un biglietto per la prima fila. o per l'ultima.
nel primo caso potrai avere una percezione nettissima dei dettagli, ma perderai il senso d'insieme.
al contrario, dal fondo della sala, avrai una migliore visione complessiva, ma non apprezzerai le sfumature.
insomma, in entrambi i casi, non potrai giudicare obbiettivamente il film, perchè ti mancherà un punto di vista fondamentale.

venerdì 12 novembre 2010

Il Lusso


Il lusso è la manifestazione della ricchezza incivile che vuole impressionare chi è rimasto povero.
E' la manifestazione dell'importanza che viene data all'esteriorità e rivela la mancanza di interesse per tutto ciò che è elevazione culturale. E' il trionfo dell'apparenza sulla sostanza.

Il lusso è una necessità per tanta gente che vuole avere una sensazione di dominio sugli altri. Ma gli altri se sono persone civili sanno che il lusso è finzione, se sono ignoranti ammireranno e magari invidieranno chi vive nel lusso. Ma a chi interessa l'ammirazione degli ignoranti? Forse agli stupidi.
Infatti il lusso è una manifestazione di stupidità. Per esempio: a che cosa servono i rubinetti d'oro? Se da quei rubinetti d'oro esce acqua inquinata non è più intelligente, con la stessa spesa mettere un depuratore d'acqua e tenere i rubinetti normali? Il lusso è quindi l'uso sbagliato di materiali costosi che non migliora le funzioni. Quindi è una stupidaggine.

Naturalmente il lusso è legato all'arroganza e al dominio sugli altri. E' legato a un falso senso di autorità. In antico l'autorità era lo stregone che aveva abbellimenti e oggetti che lui solo poteva avere. I re e i potenti erano vestiti con costosissimi tessuti e pellicce. Più il popolo era tenuto nell'ignoranza e più l'autorità si mostrava paludata di ricchezze.
E ancora oggi in molte nazioni si verificano queste manifestazioni di apparenze miracolose. Contemporaneamente però nella gente sana si fa strada la conoscenza della realtà delle cose e non dell'apparenza. Il modello non è più il lusso e la ricchezza, non è più tanto l'avere quanto l'essere (per dirla con Erich Fromm).
Man mano che l'analfabetismo diminuisce l'autorità apparente cade e al posto dell'autorità imposta si considera l'autorità riconosciuta. Un cretino seduto su un grande trono poteva forse suggestionare in un tempo passato ma oggi, e soprattutto domani, si spera che non sia più così. Spariranno i troni e le poltrone di lusso per i dirigenti imposti, gli arredi speciali per i capi, le cattedre di lusso alzate su pedane di mogano, i paludamenti, i gradi, e tutto ciò che serviva per suggestionare.
Insomma, voglio dire che il lusso non è un problema di design.


Da cosa nasce cosa - Bruno Munari

mercoledì 10 novembre 2010

il mio personale patto col diavolo

forse dovrei ridimensionarmi.
questa smania continua e dirompente di esprimere la mia opinione su ogni cosa... non la giustifico..
mi sembro un prete..
come si fa a tenersi dentro le proprie idee?
una volta ne ero capace, ora il mio cranio deve essersi rimpicciolito, non riesce più a contenere silenziosamente i pensieri. oppure devono essere i pensieri che si sono ingranditi, e ora sono incazzati perché non stanno più comodi, e ogni volta che escono lo fanno violentemente.
e se gli impedisco di farlo si agitano ancora di più, loro non capiscono.
io sì, io capisco che la gente non potrà dissimulare per sempre con un sorriso l'imbarazzo provocato dalle mie parole, ma più sento la loro inadeguatezza, più fremo dal bisogno di affermare la mia personalità.
il problema è che se taccio acconsento, e a me non va, non mi va proprio per niente, vengono pronunciate troppe eresie per poter mostrare indifferenza.
amo chi mi conosce bene, perché mi può leggere interamente senza che io sia obbligata a parlare.
stimo chi usa l'intelligenza, e ride, e prende con ironia le mie esternazioni, e mi manda affettuosamente a fanculo.
odio gli idioti, che nelle loro teste pensano che sono solamente una stronza, e mi guardano con pietà. è da loro che voglio distinguermi, a cui non voglio rischiare di essere accomunata.

dovrei allearmi col male per poter essere davvero libera di ribellarmi a questa marea di convenzioni sociali e buone maniere ipocrite e disgustose.
altre soluzioni non ne esistono.

martedì 19 ottobre 2010

livide memorie


livide memorie
di adorabili combattimenti.

inaspettatamente gemono
nel frastuono dei soliti giorni.




giovedì 7 ottobre 2010

BLU CIANOTICA

improvvisamente non arriva più ossigeno
il tempo è fermo
niente ha più senso
il prezzo che devo pagare per mesi di felicità

oggi è crollato tutto

sono bastati 5 minuti
poche parole
e la sua voce rotta

più nessuna certezza
addio speranze
miraggi di serenità

oggi mi sento impotente
non c'è più modo di rimediare
verso litri di lacrime in una casa che diventerà fantasma

no non riesco a crederci
non mi sembra vero
ma forse lo è

e se lo è

non so

non so che ne sarà del mio cuore
del loro

lo sgretolarsi dei miei sogni da bambina
il mio unico esempio di amore eterno
non esiste più

smetto nuovamente di sorridere

martedì 5 ottobre 2010

JanFamily


how to grow attached

if you force the branches on a tree
to touch while growing, they sometimes
will become one.

-

how to make souvenirs

if you are afraid you are going to forget,
place reminders around your house.


-

how to make company

if you are cold and have a sweater,
you can either chose to put it on
or put its arms around your shoulders.

-

how to remind someone what they used to be

if you have bleached your hair
and it doesn't look so good,
colour it back to its original colour.

-

how to create disagreement

eat an orange after you brush
your teeth in the morning.

-

how to soften a challenge

if you are in a new relationship,
hold hands if you don't know what to say.

-

how to give and take

if the weather is bad and you are carrying
a piece of paper, put it under your shirt.
you will keep it dry and
it will protect you from the wind.

-

how to fit in

warm a spoon in a cup of tea
and hang it on your nose.

-

how to make a colony

if you find a place where you feel at home,
tell others you think will feel the same.


-

how to hold hands in the dark

if you are afraid to walk alone, ask someone
to come and meet you halfway.


-

how to make two minuses into a plus

if something doesn't kill you,
tell yourself it makes you stronger.

-

how to give equal attention

if you have neglected many friends
for a long time, have a party.

-

how to change round

if your coffee is getting cold,
put the saucer on top of the cup.

-

how to pay a visit

if it is too dark to read,
move close to a lamp.

-

how to reach for the sky

if you need to climb a wall,
take off all your clothes
and tie them together as a rope.

-

how to make the most of what you are given

blow up balloons before you give
them to somebody.

-

how to push it just far enough

if you want to build a human pyramid,
make the strongest ones stand at the bottom.
if you are all equally as strong,
choose the most reliable ones.

-

how to modify your ambition

if you have bought clothes that you never wear,
cut them into pieces and sew a quilt from them.

-

how to reinvent yourself

if you lose your job, make
a list of your unused talents.

-

how to set an example

if you would like someone to follow in your footsteps,
make sure to stamp your feet really hard.

-

how to cover your back

if you are feeling unsafe going
somewhere, organise a caravan.

-

how to create something beautiful on account of something else


-

how to get closer

if you like someone, lose your
balance and fall into their arms.

-

how to stop time


-

how to draw attention

if you want to make a friend stand out
of the crowd in a dark room, light her
cigarette and hold the lighter in front of
her face for a little longer than necessary.

-

how to make the world go round

if you need to use some energy,
buy heavy food.


-

how to be taken away


-

how to make room for improvement

if you don't like to eat alone,
make enough food for two people.

-

how to give your full attention

if you don't have anything of your own
that needs keeping track of, you can
keep up with other people's business
to keep yourself alert.

-

how to grow together


-

how to become one

if you are trying to get someone's
attention, get as many people as
possible to shout at the same time.

-

lunedì 20 settembre 2010

il granchio eremita


oggi è il giorno in cui cambio di nuovo casa.
questa vecchia mi va stretta,
non mi rispecchia più,
e non sembra la mia.
e dire che un mese fa sembrava perfetta,
così piccola e discreta,
così a misura di me.
non riesco a rassegnarmi alla routine.
mi tormenta questa frenesia di cambiamento.
cresco ogni minuto che passa,
e la mia percezione muta,
e i miei gusti si stravolgono,
e le mie idee subiscono l’influenza del mondo.

forse cambierò casa altre cento volte,
finchè non troverò la mia identità,
anche se forse allora sarà troppo tardi,
e verrà il tempo di partire.

mercoledì 14 luglio 2010

la presunta fine di una maratona senza vinti nè vincitori

striscio sui gomiti, mi trascino dietro membra spossate.
sento sanguinare gli arti a contatto con il suolo ruvido.
devo fermarmi ma non posso. cazzo non posso!
devo andare avanti, ancora un po', un altro po'..
posso vedere la linea del traguardo, bianca e accecante di luce.
forse se allungassi il braccio..
aprissi la mano..
tendessi le dita..
forse..

mi mancano le forze
voglio solo chiudere gli occhi..

luce.

martedì 13 luglio 2010

gomma e asfalto

fluttuando accaldata nel tuo immenso abbraccio sento qualcosa.
è gratitudine, è pienezza... è amore.
nessuno può capire cosa vuol dire, nessuno che non ti abbia avuto al suo fianco fin dai primi vagiti.
io sono una stronza, ma tu non me lo fai pesare, e mi accogli ogni sera come fosse la prima. mi culli, e mi fai capire quanto sia bella la vita.
la MIA vita! cosa esiste al momento di più assolutamente perfetto?
niente!
il vento tiepido e il sangue caldo.
non mi serve altro.
tu soffrirai mio sposo, avrai tra le mani la cloche, dovrai uccidermi e poi farmi rinascere.
te la senti?
io no.
ora no!
ancora qualche battito ti scongiuro..

domenica 13 giugno 2010

trovato per caso


A volte è proprio nei momenti di povertà culturale e carenza di mezzi che si riescono ad elaborare le idee più innovative. Purtroppo non è stato il caso del fuorisalone di quest’'anno, che continua la sua discesa verso la commercializzazione di aziende già note e prende allo stesso tempo le distanze dalla promozione di talenti emergenti. Non si capisce se è la paura del nuovo che spaventa, o se di nuovo in realtà non se ne produce più. Di certo può sembrare rassicurante continuare a stupire con collaudati colpi di scena, ma il prezzo che bisogna pagare è un'’atmosfera statica e pigra. C'’è da dire che il riciclo in generale e la nuova vita che possono assumere oggetti banali hanno sempre un loro fascino. E questa è stata una delle chiavi vincenti di molte esposizioni che hanno puntato sul recupero di materiali destinati alla discarica, riducendo lo spreco e i costi di dismissione. Uno degli esperimenti maggiormente riusciti è stato quello che ha riunito menti di famosi designer e artisti nel riuscire a creare oggetti di arredamento usando le briccole tarlate e logore dei canali veneziani. In questo periodo in cui la tradizione e l’'usato sono particolarmente venerati, un tavolo volutamente segnato dal tempo e dalla decomposizione naturale riscuote ammirazione. All'’incirca la stessa logica accompagna le sempre più numerose creazioni in materiali poveri, o grezzi, alla portata di tutti. Staccare un foglio A3 da un album Fabriano, arrotolarlo e metterci all’'interno una lampadina è senz'’altro una dimostrazione di come con un minimo costo e un ancor più misero sforzo si possa creare “design”. Per non parlare dell’'abuso di carta e cartoncini, cartoni e veline che opportunamente piegati e modellati danno vita a qualsiasi tipo di oggetto di arredamento o abbigliamento. Ma non tutti seguono le stesse linee guida; un contrasto abbastanza stridente alla filosofia del riciclo si trova nei piani alti dei lussuosi palazzi del centro, in cui Fabio Novembre allestisce per Alviero Martini metri quadrati di showroom interamente in hi-mac, materiale di ultima generazione (sebbene già presente lo scorso anno) che si rifà al corian, ma che lo supera in prestazioni, e, soprattutto, in costi. Chi poi le risorse di Alviero Martini non ce le ha si ingegna per creare con artefatti meno costosi gli stessi effetti di fluidità e morbidezza delle forme. Molto usate le resine, le plastiche ultraleggere e a volte anche le ceramiche, che restituiscono con le loro proprietà l’'aspetto flessibile di un tessuto, rimanendo lisce e continue, avvolgendo lo spazio e assumendo sembianze quasi organiche. Altro filone ampiamente sfruttato è stato infine quello dei giochi di luce e delle riflessioni. Intelligente stratagemma per amplificare e valorizzare ciò che altrimenti sarebbe passato inosservato. Una normale candela inserita tra due specchi ad esempio crea una fila infinita di fiamme oscillanti, riportando alle atmosfere delle chiese o dei templi. Oppure delle semplici proiezioni e riflessi d’acqua (come quelle della Canon in Triennale) possono trasportarti in un mondo di sensazioni oniriche lontane dal reale. Volendo tirare le somme la sensazione che si prova dopo essersi sorbiti miliardi di invenzioni/creazioni, esperimenti, colpi di genio, intuizioni e oggetti d’arte è quella di un design che è fine a se stesso, che non sta puntando a qualcosa, che si riempie la bocca di ecosostenibilità o avanguardia tecnologica, ma che in realtà muore nel momento esatto in cui si gira lo sguardo. Sembra che quasi niente sia pensato per durare, per creare una rivoluzione, per risolvere problemi. C’è un sovraffollamento di suppellettili tutto sommato inutili, che abbelliscono lo spazio e magari ti strappano un sorriso o un segno di ammirazione, ma che dimenticano totalmente il ruolo che il disegno industriale dovrebbe occupare nella società, ossia quello di renderla più vivibile, più sicura e confortevole, di permettere al maggior numero di persone possibile di sentirsi a proprio agio all’'interno della quotidianità.

giovedì 3 giugno 2010

esercizio d'introspezione

Ali spiegate.

A volte ci si stanca di voler trovare delle giustificazioni a tutto a tutti i costi, bisognerebbe accettare che alcune cose sono tali e basta. Ma probabilmente è un atteggiamento che non fa parte della natura umana, o perlomeno non della mia. Mi interrogo incessantemente su quello che passa per la mente delle persone, cerco di trovare una logica ad ogni loro atteggiamento, fuggendo dalle apparenze con terrore. Ma ogni volta che la matassa si sbroglia la realtà emerge in tutta la sua banalità e grettezza. Credo che siano rimaste poche cose in cui confidare, ancora meno in cui sperare. Tutto ciò che il mio cinismo non ha ancora distrutto è l'amore per il diverso, o per quello che ancora non esiste, o per ciò che c'è e c'è sempre stato ma che nessuno riesce ancora a vedere. Sta di fatto che questo mondo non mi convince, mi diverte molto di più ricrearne uno tutto mio e metterlo a disposizione di chiunque sia disposto a condividerlo. Sento la minaccia delle gabbie, rappresentate dalle convenzioni sociali e dalle abitudini, mi fa paura pensare che sono già state stabilite delle regole universali, indipendentemente dalla loro sensatezza. Mi affligge il rischio di restare invischiati nella noia che si nutre della banalità in cui spesso ci accontentiamo di sguazzare, mi preoccupa la tendenza di molti a meravigliarsi e stupirsi di ogni cosa, come se fino al giorno prima avessero vissuto in una capanna isolata sulla cima di un monte. È talmente vasto e fantasioso e imprevedibile l’intelletto umano che dovrebbe poter spaziare al di fuori di ogni confine, vagare allo stato brado, coltivare una sana pazzia. Amo i gesti impulsivi, non pianificati, perché non rischiano di essere contaminati da secondi fini, da tornaconti, e non obbediscono mai ad alcuno schema. Tutto questo fa a pugni con la conformazione razionale della mia mente ed è un conflitto che mi rende piacevolmente instabile.

bussando alle porte del paradiso

è difficile dire se ti stessi aspettando.

le cose quando arrivano improvvisamente cancellano la memoria delle loro aspettative.

ma in qualche modo già lo sapevo, che avrei dovuto farci i conti, e così sia, conti fatti e finiti. ne sono uscita (?) degnamente, mi sono comportata da persona matura, sono fiera di me.

mi ci è voluto un po' a capire cosa stesse succedendo, e perché proprio adesso, maledizione! e quando sennò??

ho fatto indigestione del mio piatto preferito, non so se tornerà mai a piacermi come prima, se avrà più lo stesso sapore di sole. abbandonerà mai il suo bagaglio di ricordi?

no, forse non ti stavo aspettando, ma non importa, sono contenta così, mi è servito a rialzare la guardia.

just like so many times before.

mercoledì 12 maggio 2010

MY RESTLESS MIND

fuck me i have no peace.
where do thoughts end?
nowhere i guess.
do they ever sleep,
or take a nap at least?
my brain works so fast,
it steps from one world to another,
it wants to go everywhere,
it wants to go back to the past.
really wish i could see a Nirvana concert
wish i could create a collection
scared and curious about what's next
afraid of falling in love
too much love to give.
anyone.
kilos of clothes on my chairs
haven't got the slightest intention of tidying them up.
never ever want to miss an occasion,
i've got too many important reasons to go.
almost as much as i have to stay.
then my mind goes,
and my body stays.
restless.

venerdì 30 aprile 2010

.come sempre sei.la descrizione di un attimo.per me.

...e così scopro che non mi avevi cancellata, un angolino per me l'avevi lasciato, mi ci hai rinchiusa al buio per tanti anni, finché qualcun altro è arrivato e ha fatto filtrare un fascio di luce dalla finestra, e io sono tornata visibile giusto per un attimo, ma tanto ti è bastato per ricordarti di me...
...e poi mi hai fatto rincontrare una persona che non vedevo da tanto tempo, una delle tante che avevo rimosso, che appartenevano a una vita passata, me...
com'ero piccola, mi facevo consolare dalle rose sui viali di parigi, cucivo peluche sui cuscini, allora ero convinta che bisognasse razionalizzare l'istinto.. quanto mi hai fatto crescere, tu che già eri adulto, che mi hai guardato con gli stessi occhi, parlato nello stesso tono e capito con la stessa intelligenza di sempre..

..penso a un certo punto di aver fatto confusione su chi dovesse aiutare chi.. era insolitamente naturale riuscire a parlare così liberamente, senza pensare, senza paura di annoiare, senza preoccuparmi dell'effetto che facevo, anche se ora riconto le occasioni in cui avrei fatto meglio a tacere..

ho imparato che la relatività del tempo è spaventosa, fa scherzi maligni, dilata gli spazi o li annulla senza darti il tempo di prenderne coscienza; avevo appena raggiunto la vetta, ed ero a valle, mi ero messa in viaggio, ed ero già approdata, non avevo ancora chiuso la valigia, e mi trovavo dall'altra parte del mondo. avevo tastato quanto fosse concreta la realtà prima ancora di finire di immaginarla.

la relatività del tempo è spaventosa, però, come noi, ragiona col cuore, e ha buona memoria (adesso vorrei sapere se ti ricordi del nostro patto, mi sono dimenticata di chiedertelo...)

lunedì 26 aprile 2010

L.i.I.t.A.



non mi riconosco neanche più.. mi chiedo dove siano finiti il mio cinismo e la mia perenne disistima, ultimamente mi sembra tutto meraviglioso, mi do anche un po' fastidio da sola, sono come una ragazzina quindicenne al suo primo amore che vede tutto il mondo rosa e luminoso, ansia... troppo zucchero fa venire il diabete..

detta così sembra una cosa brutta, in realtà se non fosse per la fottuta paura che da un giorno all'altro possa succedere qualcosa che alteri questo idilliaco equilibrio sto davvero bene.. come quando guardo il mare dalla terrazza e non posso vederne la fine, e mi sento così tranquilla, ed è come se fossi sospesa nel vuoto..

ieri sera la giusy stava dicendo che secondo lei aveva la sfiga addosso, e in quel momento ha rovesciato per terra mezzo litro di birra appena comprato, e ci siamo messe a ragionare sul karma.. grande filosofia quella orientale, dannatamente concreta! è tutta una catena di eventi; più io sorrido, più mi sembra che gli altri mi sorridano, e più loro mi sorridono, più mi viene voglia di ridere.

..credo di essere profondamente innamorata delle persone che sono entrate nella mia vita ormai cinque lunghissimi anni fa, e questo mi da un'energia incredibile, mi fa rendere conto per che cosa valga realmente la pena vivere..
forse ognuno pensa lo stesso dei suoi amici, ma è come se voi tiraste fuori il meglio di me, perché siete il meglio che potessi trovare. vi ho rivisti (quasi) tutti insieme dopo moltissimo tempo, e scoppiavo di gioia, perché nonostante tutti gli allontanamenti forzati, i periodi di silenzio, gli imprevisti delle relative esistenze, era come se non ci fossimo lasciati neanche per un istante, e l'empatia unica che abbiamo costruito negli anni era più viva che mai.
devo sicuramente aver fatto qualcosa di grandioso nella mia vita precedente per meritare di conoscere delle persone così eccezionali.

..e torno a sorridere, e guardo per la millesima volta il mio smalto nuovo, ed è bellissimo..
..e penso alla giornata che mi aspetta domani, e so che rideremo come delle sceme per alleviare la pesantezza del primo giorno della settimana, e sorrido..
..e perfino questo cazzo di lavoro che non riesco a farmi piacere, in fondo in fondo, mi piace..
..e ricerco le persone che negli anni ho perso, e gli sono grata per i bei ricordi che mi hanno lasciato in cambio della loro presenza..
..e vago con la mente verso l'estate che molto, molto lentamente arriva, e che già promette nuove emozioni..

martedì 6 aprile 2010

il retrogusto del dolore


mi chiedo come funzioni la memoria umana. se è più come una spiaggia piena di rifiuti, che per quanti se ne possano accumulare, prima o poi, con gli anni, la tenacia del mare porterà via, o come una discarica abbandonata, che anche andandoci a scavare tra cent'anni si troveranno fossili di lattine di red bull e CD rotti.

stasera penso alle volte che ho sofferto. fisso il buio della mia stanza, la spia della stampante, e penso. ma senza emozionarmi, sono distaccata. penso ai dolori passati, non molti in realtà, quasi sempre pene d'amore, qualsiasi amore, anche quello per il mio primo scarabeo.
chissà se questi ricordi la corrente mai se li porterà via, e sarà come se non si fossero mai depositati sull'anima. mi impressiona come ogni volta li riviva così intensamente, come se stessero succedendo di nuovo, mi stupisce come riesca ad evocare perfettamente, spasmo per spasmo, le fitte allo stomaco, i giramenti di testa, la sensazione di non riuscire più a respirare, tutto!
mi ricordo la luce che c'era in quei giorni, o in quelle notti, cosa indossava mia mamma, di che lunghezza avevo i capelli.. ed è sorprendente per me che di memoria non ne ho affatto.
come fa il dolore ad imprimersi così in profondità, a prendersi una parte del nostro cervello e non abbandonarla pur con il passare degli anni? forse sono io che glielo permetto, forse dall'alto della fortezza che man mano costruisco voglio dimostrare a me stessa che ho la forza per rievocare i momenti più orrendi della mia vita, senza più rimanerne sconvolta.
da piccola quando faceva particolarmente freddo mi toglievo i guanti finché non mi si congelavano le mani, e quando finalmente perdevo la sensibilità, che avrei potuto toccare il fuoco senza bruciarmi, mi sentivo invincibile.

stasera tocco il fuoco, e non mi brucio, ma non so perché lo faccio, non mi piace più sentirmi invincibile come da bambina, sento chiaramente che in tutto ciò c'è qualcosa di malato, ma in fondo io stessa sono malata, niente di cui stupirsi..

..mi chiedo se inconsapevolmente e masochisticamente rifiutiamo di separarci dalle esperienze che ci hanno veramente insegnato a vivere, facciamo sì che diventino come macchie di vino rosso su una tovaglia di lino,
indelebili.

mercoledì 17 marzo 2010

storie di cuscini bagnati di lacrime


-certo che la vita a volte è strana
un po' signora un po' ruffiana
e mi domando spesso
se sto meglio adesso
che lo so-

lunedì 15 marzo 2010

e la luna bussò

cazzo certi giorni non gira proprio, chissà perché.. non c'è nessun motivo però non stai bene, pur con tutti i dovuti sforzi.. e poi fuori c'è il sole, non hai più mal di testa, poche ore di lezione...
però no, non va, e più ti metti d'impegno nel sorridere lo stesso e più sorridi e più ti senti un'idiota perché motivi per sorridere non ce ne sono.
ci sono questi giorni in cui mi sento sola, proprio sola.
ho visto tante persone, ne ho conosciute altre, mi sono anche impegnata ad essere più loquace del solito, ma niente, sembra che a nessuno interessi, sembra quasi che li abbia disturbati..
penso di avere qualcosa di sbagliato, se ho imparato qualcosa negli anni è che tutto quello che dai ti torna indietro.. si vede che sto dando merda, quando invece a me sembra non dico oro, ma almeno platino..
e poi perché lei che dovrebbe essere parte di me non capisce che certe cose mi feriscono? è ovvio cazzo, piuttosto stai zitta, che è meglio, non vedi che mi allontano sempre di più, proprio per evitare di sorbirmi le tue cazzate?
e quelli che pensano che tanto tutto ti scivoli addosso, perché sei una persona forte... ma vaffanculo, non è che se hai una lastra d'acciaio devi per forza usare una sega a nastro, puoi anche lasciarla lì dov'è che sta bene lo stesso, anche meglio!
non riesco ad essere sempre uguale, ogni tanto gli strati più duri di corteccia spariscono, evaporano, bho? chissà dove vanno, e mi lasciano scoperta, estremamente fragile e delicata, la mia sensibilità si inspessisce per cercare di sostituirli, e a quel punto anche un granello di sabbia riesce ad uccidermi.. anche la mia pelle è più sensibile del solito, si è ricoperta da un giorno all'altro di minuscoli puntini..

aspettando che cambi la luna, o sperando che qualcuno recuperi un briciolo di tatto nei miei confronti, torno a far finta che vada tutto bene

adieu

sabato 6 marzo 2010

bozze


"c'è una fase di curiosa follia tra la prima brezza odorosa e l'istante in cui scroscia la pioggia"

-don de lillo-

mercoledì 3 marzo 2010

sulfilodeiricordi

L'acqua bolliva già da parecchio tempo. Il livello era sceso e sui bordi interni della pentola che le aveva regalato sua madre si era depositata una sottile striscia di calcare. Il sugo nel frattempo era di nuovo diventato freddo, e due mosche ci ronzavano attorno circospette.
Estranea a quello che avveniva tra i fornelli Lucia se ne stava seduta per terra, appoggiata alla parete della cucina dove un tempo troneggiavano le due damigiane di terracotta. Gli avvolgibili abbassati lasciavano la stanza in penombra, permettendo tuttavia agli ultimi, tenaci raggi di quel sole di fine estate di penetrare attraverso le fessure. Dalla spiaggia ormai non giungeva più il brusio dei turisti e l'atmosfera malinconica e sospesa sembrava studiata apposta per smarrirsi in un flusso di pensieri senza fine.
In questo stato si trovava Lucia quando fu destata da un rumore proveniente dal corridoio. Si alzò. Decise che le era passata la fame. Spense il gas. La gatta aveva di nuovo rovesciato la lettiera.

riflessione profonda dell'1 e 40, mentre aspetto qualcosa che forse non arriverà mai

certi cassetti, per quanto tu li possa svuotare o mettere in ordine, produrranno nuovamente caos dal momento esatto in cui verranno richiusi

mercoledì 24 febbraio 2010

di sorrisi e di altre effimere cose

..ho guidato ad alta velocità cantando contro il vento che mi levigava il collo
..ho ascoltato vaneggiante musica elettronica
..ho mangiato ferrero rocher
..ho fatto felice un'amica infrangendo la legge
..ho sbagliato assecondando la mia insicurezza un'altra volta
..ho sbagliato ma stavolta non mi sono punita troppo
..ho amato appassionatamente l'ispirazione
..ho speso troppi soldi
..ho assecondato ogni mio vizio oggi

24 febbraio 2010 ore 19 e 37: penso di essere felice

martedì 23 febbraio 2010

il viaggio e il silenzio




.. in questo modo impercettibilmente la vita ci penetra sotto la pelle, ed è come bere da un bicchiere sempre colmo ..

Steve McCurry

lunedì 22 febbraio 2010

può darsi fosse romantico

"(se straniero l'avresti detta quasi piena di nostalgia)

nostalgia ma di che cosa
di un oceano mai guardato
di un' europa mai sentita
di un linguaggio mai parlato"

...

"quante volte ci è capitato di trovarci di fronte a un muro
quante volte abbiam picchiato
quante volte subito duro
quante cose nate per sbaglio
quanti sbagli nati per caso
quante volte l'orizzonte non va oltre il nostro naso"

"quante volte ci sembra piana mentre sotto gioca d'azzardo
questa vita che ci birilla come bocce da biliardo
questa cosa che non sappiamo
questo conto senza gli osti
questo gioco da giocare
fino in fondo a tutti i costi"

grazie A.

domenica 21 febbraio 2010

diabolico perseverare

i segnali ci sono-
sono sempre più frequenti-
li sento-
li percepisco-
li comprendo-
me ne sorprendo e me ne spavento-

e - sistematicamente - seguendo la mia ottusa sicurezza-
li ignoro.
(ma stanno scavando solchi profondi)

mercoledì 17 febbraio 2010

normale

è che a me le persone normali non piacciono.

cioè.
non è che non mi piacciono... non mi ci trovo diciamo. non riuscirò mai ad averci un rapporto decente. c'è qualcosa che mi lascerà sempre piuttosto indifferente.
non c'è nessuno nel mio cuore che lo sia. che sia normale.
non penso sia un caso.
non è che amo solo i pazzi. è che mi piace vedere la luce negli occhi della gente. quelli che io definisco normali non ce l'hanno. o forse sì. ma io non riesco a percepirla, mi sembrano bui, e la luce serve a vivere.
e io devo sentirmi viva quando sto con qualcuno, voglio che mi trasmetta stimoli, qualsiasi tipo di stimoli.
ci pensavo l'altro giorno quando mi stava sulle palle la robi. io adoro la sua capacità di starmi sulle palle. una persona normale non ne sarebbe mai capace.
che in realtà le persone davvero normali sono rare.
ognuno a modo suo è particolare. diciamo che più che altro sono molte quelle che vogliono esserlo, perchè è più rassicurante. o perchè qualcuno dice che devono esserlo. o sineramente non lo so perchè..

mi rendo conto che chi è o è stato importante, davvero importante nella mia vita, non era mai molto a posto con la testa. che non significa disturbato, depresso, complessato o insomma affetto da qualche problema psichico. per lo più persone sanissime con una visione della vita del tutto personale e non inscrivibile dentro nessuno schema.
preferisco un rapporto che duri un solo giorno con chi mi fa incazzare da morire, piuttosto che una vita a fianco di chi non saprebbe mai come stupirmi.


non riesco proprio a capire cosa pensa. a entrare nella sua testa. a vedere con i suoi occhi, c'è un velo troppo spesso davanti. molti cercano di dirmi che è semplice. che queste cose obbediscono sempre alle stesse logiche. che due più due alla fin fine fa sempre quattro. bo.. no. non credo. non può essere così semplice, così normale. se lo fosse non ne sarei così attratta.
ormai un po' mi conosco.
penso che non mi interessi veramente capire.
penso che in realtà mi piaccia essere in balia dell'incertezza.
penso che sia meraviglioso sbagliarsi sapendo di farlo.
..penso..