venerdì 9 marzo 2012

mi piace guardare da dietro le persone che camminano, e le gru in movimento


malcelata ipocrisia di volermi celare agli occhi del mondo osservandolo dallo squarcio di una corteccia. vedo le loro gambe, i cappotti sbottonati, le borse ingombranti a tracolla, la cadenza dei loro passi e poco altro. da qua non posso interpretare le loro espressioni, conoscere la reazione dei loro occhi accecati dal sole, non ne leggo il labiale. da dietro le persone sono meno faticose, non sbraitano e mi concedono il lusso di apprezzarle senza ricambiare.
qualcosa sta passando sopra la mia testa. alzo gli occhi, ma forse non dovrei.


non guardare il cielo mai. porta quasi sempre. forme di paralisi. per la mente.