martedì 7 febbraio 2012

effetto louis vuitton

non che solitamente sia una persona tollerante o ben disposta verso l'accettazione indiscriminata di qualsiasi individuo. e neanche così ingenua da non sapere quali infimi livelli può toccare lo spirito umano. eppure c'è un ambiente, questo della - come la chiamano loro - alta moda, che mi fa rivoltare lo stomaco. letteralmente. posso parlare ora che sono a pochi passi dalla fine del tunnel, so che i miei sforzi di sopportazione avranno una fine e, detto sussurrando, scalpito! certo perchè queste cose non si possono dire ad alta voce, guai se ti sentono fare smorfie di fronte a un (raccapricciante) disegno da migliaia di euro, o se non ti vedono recarti con accettabile frequenza a rifornirti di capi extrafirmati ed extrascontati perchè fai parte dell'elite che li produce. ci vuole una buona dose di autocontrollo per mantenere la calma di fronte a occhi lucidi che basiti provano a spiegarti quale grande opportunità sia aggiudicarti una pezza di cotone con su pataccate di loghi che in negozio troveresti rincarata di sei volte. non osare neanche pensare che tutti quei sedicenti stilisti li vorresti vedere dietro le sbarre, con accusa di furto e circonvenzione di incapaci. invece, in questo mondo al contrario, i criminali vengono venerati come divinità, e il solo fatto di pronunciare il loro nome con sufficiente disinvoltura sembra possa condurti all'estasi suprema.
no, pardon, quello non basta. l'altra attività largamente rinomata è l'uso della lingua. non ovviamente a fini sessuali nè sentimentali, qua l'amore assume significati aulici e platonici, ben al di sopra delle nostre carnalità da banali mortali. la lingua, appunto, ha due funzioni ben più fondamentali. la prima e indiscussa è quella di leccare, qualsiasi fondoschiena purchè si trovi quel decimo di millimetro più in alto del tuo. il pudore, la decenza, l'etica, il rispetto per sè stessi, la vergogna, l'umiliazione..... non esistono realmente, sono frutto dell'invenzione di gente poco ambiziosa, che si accontenta e si illude scioccamente che possa bastare la passione e l'onestà per raggiungere gli stessi traguardi. a questo punto, quando il lavoro di salvaguardia del sè è stato completato con cura, bisogna affrettarsi a sbaragliare la concorrenza. e qui, l'instancabile lingua, completa l'opera riversando badilate di fango (dai, diciamo fango) su tutto ciò che possa eventualmente intralciare il percorso verso la beatificazione. è un processo, questo, molto creativo. sarebbe noioso se effettivamente le persone meritassero le accuse che gli vengono mosse, per cui un costante lavorio di meningi riesce a produrre le condanne più deleterie. molto gettonate, ad esempio, quelle riguardanti l'aspetto fisico, l'abbigliamento e il presunto benessere economico. roba seria, insomma!
neanche a dirlo, le donne sono le regine incontrastate in questo olimpo marcio, che sembra acuire i loro peggiori e meschini sentimenti, a tal punto da contagiare anche l'altro sesso, quello che dovrebbe essere forte, e che alla fine dei giochi, per comodità e convenienza, si cala nella parte con tutte le scarpe (di marca ovviamente).