sabato 7 maggio 2011

tempo di fave e asparagi, giochi infantili e contraddizioni

oggi sono in ritardo.
non posso farne a meno,
ho qualcosa da fare:
devo entrare nelle vite di altra gente.

domani sarò in ritardo.
sento che non potrò farne a meno,
avrò di nuovo qualcosa da fare:
dovrò interpretare questo silenzio.

ritardo

venerdì 29 aprile 2011

omaggio

"come mai bevi così tanto caffè?"
"per restare sveglia"
"una volta ti piaceva dormire.."
"mi piace ancora molto, e se potessi lo farei di più.. ci sono tante cose che farei, se potessi ancora.."
"e comunque a me sembra acqua sporca.."
"assaggialo, gli ho aggiunto un po' di cannella!"
"lo sai che non mi piace, non mi è mai piaciuta, mi ricorda il natale e le bucce d'arancia che si disidratano sui caloriferi"

stava diventando malinconico, me ne accorgevo dal modo in cui zigzagava con lo sguardo per la stanza, come se stesse cercando di seguire la scia di un riflesso fugace.. in quei momenti preferiva non guardarmi negli occhi, e se lo faceva non vi si soffermava a lungo, diceva che avevo l'anima pesante, ma il senso delle sue parole non mi è mai stato chiaro..

"ne hai fatto troppo, non lo finirai mai"
"mi piace tenerlo tra le mani, mi fa compagnia.. non voglio finirlo, voglio che duri il più possibile.."

mi rendevo conto che più crescevo e più ripescavo dal passato i miei piccoli riti intimi, stavo rimparando il rispetto per il mio tempo, quel poco tempo che riuscivo a passare da sola, in pace, e tutto questo mi gratificava forse più di quanto avrebbe dovuto. come quando uno sconosciuto ti offre il suo ombrello durante un temporale.. non è niente di che, ma con quel piccolo gesto di cura leviga gli spigoli dei momenti più aspri.
a me piaceva l'idea della tazza tra le mani.. le mie mani che erano sempre piene di graffi, di inchistro, non più quello dei timbri dei locali ma quello della mia bic che tentava invano di ricordarmi ciò che la mia agenda non poteva contenere. anche loro avevano bisogno ogni tanto di un gesto di affetto. avvicinai la brodaglia fumante al naso e mi venne da chiudere gli occhi, mentre mandavo giù un sorso bollente che mi ripulì i pensieri e mi inumidì i sensi.
quando tornai al presente fui io a fissarlo.

"fammelo assaggiare" mi disse, chiudendo le sue mani sulle mie, che custodivano il calore di quel momento.

giovedì 14 aprile 2011

la cosa più difficile

mantengo la testa alta,
calibro le parole, ma non troppo
seguo la mia strada
resto avvinghiata alle mie certezze

se qualcuno si ferirà.. non mi importa
non posso cambiare per te

venerdì 1 aprile 2011

martedì 22 marzo 2011

il peso delle parole

credo che il problema sia di linguaggio.
oltre che di sensibilità.
ma soprattutto di linguaggio.

il pudore non va più di moda, e le bocche si spalancano troppo spesso, e a sproposito, forti della consapevolezza che ormai tutto viene tollerato, che ogni pensiero è già stato sdoganato.

l'abuso delle parole ne uccide il significato, il cedere velocemente alle definizioni rischia di non farcene conoscere il valore.

chi fomenta le masse, chi non calibra il tono in base alla posizione che occupa..
chi si definisce innamorato, chi si definisce amico, chi ti definisce stronza..
chi fa battute fuori luogo, chi parla con malizia ed egoismo..
chi si crede superiore, chi non si sforza neanche di farsi comprendere, chi sbiascica..

chiunque stia banalizzando l'essenza delle cose.. bè, è al passo con i tempi!
sono io che, come al solito, rimango indietro.


Capita
che tutto non basta
perdere
tutto ciò che resta

Capita
che qualcosa resta
e non sai
cosa voglia dire

la semplicità
la semplicità
nelle cose che ami
per le cose che ami
la semplicità
la semplicità
nelle cose che ami
per le cose che ami

Mille strade
cieli aperti
sopra
la realtà

Capita
quando sei vestito
credere
di spogliare il mondo

ma la semplicità
la semplicità
nelle cose che ami
per le cose che ami
ma la semplicità
la semplicità
nelle cose che ami
per le cose che ami

Mille strade
cieli aperti
sopra
la realtà

ma la semplicità
la semplicità
la semplicità
la semplicità
nelle cose che ami
per le cose che ami
nelle cose che ami
per le cose che ami

E non sai
cosa voglia dire
la semplicità
la semplicità
per
me

sabato 5 marzo 2011

Dio creò la musica..

..e dopo creò l'uomo, la donna, e tutto il resto..
Ma prima creò la musica, perchè sapeva che senza di lei nessuna forma di vita sarebbe mai stata possibile.
In lei sono racchiusi tutti i sentimenti che una persona potrà mai provare, è la sintesi suprema degli sguardi degli amanti, delle consolazioni dei soli, delle ribellioni degli oppressi, della poesia dei deboli, del pianto dei duri, e di qualsiasi altra espressione intima che mai in altro modo si riuscirebbe a tradurre.

Chi ti regala una canzone ti sta trasformando in un essere migliore.

domenica 27 febbraio 2011

Tra Cromoterapia e Sensi di Colpa


strano come periodo.. incerto, instabile, indefinibile.
mi manca il tempo di vivere, è tutto troppo intenso, troppo vischioso e opprimente.
ho le mani legate, il mondo mi passa accanto ma io non posso afferrarlo.. devo acuire la vista, o rischio di non accorgermi neanche della direzione che sta prendendo, nel caso prima o poi sarò in grado di seguirlo.. da lontano, si intende.
quante cose ancora dovrò sentirmi rinfacciare prima di crollare? gli altri non potranno capire per sempre, presto si stancheranno di giustificarmi, sento che qualcuno già perde la pazienza, che involontariamente mi ferisce, che non si rende già più conto di quanto io sia dilaniata.

il mio tronco ha una violenta spaccatura al centro, mi hanno detto.. ma i rami si allungano ostinati verso il cielo e le radici sono quantomeno intuibili..
eccomi, appena pensavo di aver raggiunto il mio equilibrio scopro che non sono mai stata così confusa.. dannato arancione!