...e così scopro che non mi avevi cancellata, un angolino per me l'avevi lasciato, mi ci hai rinchiusa al buio per tanti anni, finché qualcun altro è arrivato e ha fatto filtrare un fascio di luce dalla finestra, e io sono tornata visibile giusto per un attimo, ma tanto ti è bastato per ricordarti di me...
...e poi mi hai fatto rincontrare una persona che non vedevo da tanto tempo, una delle tante che avevo rimosso, che appartenevano a una vita passata, me...
com'ero piccola, mi facevo consolare dalle rose sui viali di parigi, cucivo peluche sui cuscini, allora ero convinta che bisognasse razionalizzare l'istinto.. quanto mi hai fatto crescere, tu che già eri adulto, che mi hai guardato con gli stessi occhi, parlato nello stesso tono e capito con la stessa intelligenza di sempre..
..penso a un certo punto di aver fatto confusione su chi dovesse aiutare chi.. era insolitamente naturale riuscire a parlare così liberamente, senza pensare, senza paura di annoiare, senza preoccuparmi dell'effetto che facevo, anche se ora riconto le occasioni in cui avrei fatto meglio a tacere..
ho imparato che la relatività del tempo è spaventosa, fa scherzi maligni, dilata gli spazi o li annulla senza darti il tempo di prenderne coscienza; avevo appena raggiunto la vetta, ed ero a valle, mi ero messa in viaggio, ed ero già approdata, non avevo ancora chiuso la valigia, e mi trovavo dall'altra parte del mondo. avevo tastato quanto fosse concreta la realtà prima ancora di finire di immaginarla.
la relatività del tempo è spaventosa, però, come noi, ragiona col cuore, e ha buona memoria (adesso vorrei sapere se ti ricordi del nostro patto, mi sono dimenticata di chiedertelo...)
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