ieri era venerdì e non avevo voglia di affrontarlo, solo che poi sono successe alcune cose, alcune cose belle.
ho ritrovato i miei pensieri in un'estranea, solo espressi molto meglio, di modo che anch'io potessi capirli molto meglio.
ho avuto l'ennesima conferma che l'altruismo incontaminato e disinteressato esiste.
mi ha chiamata G. che tutto felice mi diceva che aveva usato il curry che gli avevo portato dall'india, e il pollo era venuto buonissimo.
"e questa che fibra è prof?" "questa è la lana dei pollini, l'altro giorno hanno lasciato le finestre aperte e ora è dappertutto".
un ragazzo faceva il giocoliere al semaforo eterno che c'è all'incrocio tra via melchiorre gioia e viale della liberazione: come innamorarsi in un tempo piccolo, come rammaricarsi di avere il portafogli che piange, come smettere di farlo notando che invece di contare le monete ti sorride con tutta la sua faccia affascinante.
L. aveva preso una decisione, al limite del drastico, ma invece di comunicarcela, tra le lacrime e le gerbere ha detto che ci aveva ripensato, non ci abbandona più (almeno per il momento, fino alla prossima crisi, poi si vedrà).
mi sa che non ci sono giornate in cui ci si può permettere di non aver voglia di lottare, devo solo cercare di tenerlo a mente per la prossima volta.
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