mercoledì 23 novembre 2011

tempi duri per il femminismo

non c'è spazio non c'è più spazio non ci sta più niente tutto è già passato devono ancora succedere tutte le cose e già le ho perse forse non voglio camminare se poi non potrò fermarmi e mettere tutto in discussione sarà una valanga sarà così una gigantesca palla rotolante di respiri.
ho paura.
una fottuta paura.
e le dita troppo larghe.
ora conosco il panico e l'inerzia sono nervosa agitata molesta scontrosa ma non voglio che se ne accorgano devono continuare a credere che sia apatica così non faranno domande per cui non ho ancora inventato risposte convincenti non devo parlare per forza se voglio posso guardare per terra e usare la vecchia scusa.
oggi ho bevuto ricordi.
e un po' di Dom Pérignon ma era amaro.
a volte mi chiedo come sarebbe stato nascere nell'altra metà del cielo essere un uomo tornare a casa a piedi a qualsiasi ora della notte non riuscire a capire la malizia l'invidia la superficialità di continue lamentele l'insicurezza estrema forse dovevo nascere uomo avrei apprezzato molte più cose tutte le cose che non sarei riuscito a capire sarei stato indipendente senza dovermene giustificare diretto senza essere acido avrei continuato a guidare allo stesso modo senza sentirmi dire che guido come un uomo mangiare scopare come e quanto volevo senza essere considerato alieno invece di contemplare questa congenita debolezza e sentirmi così lontana e sconcertata dal mio emisfero.
non è più il caso di ostinarsi.
ora qualcosa - se lui vuole - potrebbe cambiare.

libertà

continuerò a farmi scegliere.

"Ho sempre voluto vivere la vita di un uomo nel corpo di una donna" 
Diane von Furstenberg

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