credo di non sopportare più questo vittimismo.
qualcuno diceva: siamo quel che facciamo.
evidentemente lo diceva a bassa voce,
o eravate voi che non eravate attenti.
struggetevi sulle conseguenze delle vostre stesse azioni,
circondatevi di alibi, asciugatevi lacrime d'aria,
rifugiatevi come i conigli nella vostra precaria tana..
io scendo, sono stanca di remare per voi.
vi lascio sulla vostra squallida bagnarola, aspettando che vi sorprenda la tempesta.
almeno avrete una ragione reale per compiangere il vostro triste destino.
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